Il mio primo audiolibro! Impressioni, cosa sono e come ascoltarli con Audible, anche in macchina

Gli audiolibri non sono certo una novità, e un post come questo non ha granché senso di esistere non fosse che sono profondamente convinta che molti lettori, come me, siano incuriositi da questo diverso modo di fruizione della letteratura, ne abbiano sentito parlare ma ancora non si siano decisi a provarlo.

Il la, io, l’ho trovato in un noioso pomeriggio di pioggia, dopo il lavoro. Continua a leggere Il mio primo audiolibro! Impressioni, cosa sono e come ascoltarli con Audible, anche in macchina

Frozen II – recensione di una profana innamorata di Olaf

Di cinema, io non ci capisco poi molto. Non è raro che apprezzi mappazzoni indigesti ai più, così come che mi trovi dubbiosa circa pellicole super apprezzate.

Fatta questa doverosa premessa in cui metto bene in chiaro che NO, non sono una critica cinematografica né mi atteggio a tale e Sì, quello che segue è solo il parere personale di una tizia a caso che porta il figlio al cinema a vedere un film Disney e poi lo commenta come farebbe con le amiche, vi racconto di seguito impressioni e considerazioni (personali, l’ho detto?) sul sequel di uno dei più amati capolavori Disney: Frozen II.

Per cominciare, devo ammettere che mi aspettavo un’affluenza molto maggiore. La pellicola è uscita nelle sale mercoledì 27 novembre, e sabato 30 alle 15.30 noi eravamo al cinema; sono entrata nell’atrio con gomiti alti a protezione dei pop-corn, convinta di essere presto sopraffatta dalla folla in delirio, e invece non eravamo in molti a sedere sulle poltroncine morbide in attesa dell’inizio del film.
Dopo i soliti trailer e l’altrettanto solita pubblicità spaccatimpani, finalmente è iniziata la proiezione, intervallata da 10 minuti scarsi per fare pipì.

Il film ha inizio con un tuffo nel passato, prima che succedesse il pasticcio che è successo e ad Anna venissero rimossi i ricordi relativi alla magia.
Giusto il tempo di goderci voyeuristicamente il calore della famiglia reale, che veniamo riportati nel presente, in cui calore e allegria sono sempre protagonisti.
Ritroviamo i nostri personaggi del cuore, e dopo una canzoncina su come le cose belle non cambino mai (illusi!), Elsa inizia a sentire una voce e, indovinate un po’? Tutto inizia a cambiare.

La prima impressione, che ci siamo scambiati a caldissimo P. (il papà) e io, è che il film è stato lungo.
Non in senso stretto, la durata non era affatto eccessiva in termini di minuti, ma per qualche motivo mi sono trovata a sperare che finisse ben prima della fine. E si è trattato di un’opinione condivisa, a giudicare dai brusii iniziati in sala con una ventina di minuti d’anticipo rispetto ai titoli di coda.
Credo sia in parte a causa alle canzoni che, se nel primo film sono state uno dei punti di forza dello spettacolo, nel sequel risultano quasi forzate e decisamente troppe, come se fossero state “messe lì” perché questo era quel che il pubblico si aspettava. Quasi tutte, poi, mancano di energia e di quel qualcosa in più che te le fa apprezzare già al primo ascolto – che poi è a mio parere ciò che distingue una bella canzone da una che può vantare giusto l’orecchiabilità del motivo.

La storia è carina, a tratti emozionante, anche se il finale è un poco banalotto – ma in fondo è una favola per bambini, e quindi è anche giusto sia così.

Mi è piaciuto moltissimo come è stato sviluppato il personaggio di Olaf, alle prese con i dubbi e i dilemmi filosofici della maturità, pur continuando a rappresentare l’elemento comico della storia (e fa ridere davvero!).
Impossibile non empatizzare con l’innamoratissimo Kristoff, che proprio non riesce a trovare il modo di chiedere ad Anna la sua mano. Sparisce quasi, invece, Sven: e di questo mi dispiace.

Le vere eroine restano le due sorelle, proprio come nel primo film. Nel sequel, però, viene riservato un po’ più di spazio a Elsa (mi sono sempre chiesta come mai fosse lei il personaggio preferito da gran parte delle bambine, quando quella che fa gran parte del lavoro in Frozen è Anna. In questo film la disparità viene completamente superata).

I nuovi personaggi presentati ricoprono ruoli marginali.

Veniamo ora al sodo: il piccolo di casa ha apprezzato la pellicola?

Nì: gli è piaciuta, ma non particolarmente. Nonostante tutto è stato seduto mediamente in silenzio dall’inizio alla fine, pur con qualche lamentela sul finale, il che può considerarsi un successo.

Non aspettatevi, però, lo stesso impatto su grandi e piccini del primo film di Anna ed Elsa.
Anzi, forse la più grande pecca di questa pellicola è di non essere all’altezza di quel capolavoro che è Frozen (i paragoni tra i due film vengono da sé, e il primo aveva creato in noi aspettative altissime), pur restando un film Disney che vale la pena di guardare. Ci fosse stata qualche canzone in meno, più volentieri.

Viaggiare in traghetto con e senza cabina: il confronto

L’estate 2019 ci ha visto raggiungere la Corsica per la prima volta, e devo dire che si è rivelata una piacevole sorpresa.

In un altro post ho già raccontato nei dettagli il nostro itinerario, parlando di come ci siamo organizzati viaggiando con un bambino di tre anni e un cane e dando qualche piccolo consiglio a chi vuole visitare il nord dell’isola per la prima volta, basandomi sulla nostra esperienza diretta: qui puoi trovare il diario del nostro viaggio in Corsica.

Oggi vorrei invece concentrarmi su un particolare della vacanza, che può essere in parte esteso a chiunque si trovi ad attraversare il Mediterraneo via mare: il viaggio in traghetto, confrontando la traversata di andata, per cui avevamo prenotato la cabina, e quella di ritorno, senza, con Corsica Ferries. Continua a leggere Viaggiare in traghetto con e senza cabina: il confronto

Taaras Beach Retreat & Spa a Redang, Malesia: recensione e la mia esperienza

Alzi la mano chi non sogna, almeno ogni tanto, di concedersi una vacanza a cinque stelle in un paradiso tropicale: personalmente, posso dire con certezza di agognarla con tutta l’anima almeno una volta alla settimana.

Quest’anno, però, posso anche vantarmi di averla vissuta: complice il viaggio di nozze, mi sono concessa insieme al novello sposo la prima vacanza tropicale di tutta la vita e, lasciatemelo dire, abbiamo scelto proprio bene.

Malesia: la meta perfetta per il tuo viaggio tropicale da sogno

L’idea iniziale era Bali, che abbiamo presto scartato perché un po’ troppo inflazionata negli ultimi anni. Tolta la Polinesia Francese e le Seychelles perché fuori dal nostro budget – e non di poco, abbiamo deciso che il sud est asiatico era in fondo un perfetto compromesso tra meraviglia per gli occhi e prezzo accettabile.

Dopo lunghe ricerche e duelli senza esclusione di colpi di scena, restavano in gara i due finalisti: Malesia e Filippine.
Ha vinto la Malesia, un po’ perché più “veloce” da raggiungere, un po’ perché assolutamente in budget.

Abbiamo scelto di rigenerarci e rilassarci prima in una particolarissima Spa nel nord del paese, a Ipoh, e poi sul mare, al Taaras Beach Resort & Spa, nell’isola di Redang, sorella meno nota di Penang, arcipelago delle Perenthian.
A prima vista, lo ammetto, ero stata portata ad escludere questa sistemazione: mi era sembrata poco in armonia con la natura circostante, ricordo di averlo apostrofato con il termine “ecomostro”.

Mi sono poi ricreduta, non solo perché ha accesso alla baia più bella dell’isola ma anche e soprattutto per il suo impegno nella protezione delle tartarughe marine: più avanti vi spiego meglio.

Taaras Redang: la recensione
In lontananza, la baia delle tartarughe

Per limare ulteriormente le spese ho prenotato direttamente sia i voli che gli hotel, senza passare dall’agenzia di viaggi; mi ha causato un po’ di ansia a tratti (non che sia difficile causarmi ansia), ma è stato in fondo davvero semplice fare tutto online e attraverso qualche veloce scambio di mail.

Su questo viaggio eccezionale ci sarebbe molto da dire, ma oggi vi voglio parlare del Taaras Beach Resort & Spa, un resort che vale la pena prendere in considerazione per le vostre prossime vacanze tropicali.

Come arrivare al Taaras Beach Resort & Spa, Palau Redang, Malesia

Raggiungere il resort è un’impresa ardua, ma ne vale la pena.

Se partite dall’Italia, dovrete prima di tutto raggiungere l’aeroporto di Kuala Lumpur.
Noi abbiamo prenotato l’intera tratta da Milano alla capitale malese con Singapore Airlines (eccellente compagnia): dopo 12 ore di viaggio abbiamo fatto scalo a Singapore, e da qui preso un secondo volo di poco più di un’ora fino a Kuala Lumpur.

Ma i voli non finiscono qui: è necessario infatti raggiungere un altro aeroporto, quello di Kuala Terengganu, per raggiungere il meraviglioso arcipelago.
Per questo volo interno ci siamo affidati ad AirAsia, una compagnia low cost locale.

Un consiglio spassionato: a meno che amiate veramente volare, spezzare il viaggio con una o più soste è un toccasana per il corpo e lo spirito.

Aspettate a tirare un sospiro di sollievo, il viaggio non è ancora finito: le cose belle, si sa, richiedono impegno!
Ci vogliono ancora una quarantina di minuti in pulmino, più un’altra oretta in motoscafo. Il Taaras Beach Resort & Spa lo sa che non è proprio a un tiro di schioppo dall’aeroporto, e infatti organizza il tragitto coi due mezzi a un prezzo accettabile. Per prenotare è bastato scrivere una mail alla reception.

Quando, stremati, raggiungerete la hall dell’hotel, sarete finalmente liberi di rilassarvi al 100%, accolti da un ritemprante the allo zenzero e da salviette umide e fresche da passare sul viso (splendida, rigenerante, adorabile abitudine del luogo).

Dopo l’accettazione sarete accompagnati fino in camera con un caddy elettrico: ce ne sono parecchi in giro per il resort, e in qualsiasi momento della giornata potete chiamare in reception per chiedere un passaggio da una parte all’altra del grande resort.

Taaras Beach Resort & Spa: le camere

Il resort si sviluppa in diversi edifici, coprendo un’area abbastanza ampia dalla spiaggia alle vicine colline.

Taaras Redang, idormassaggio Suite
Idromassaggio con vista

A seconda della camera scelta, sarete alloggiati in una differente area: noi, ad esempio, eravamo in una suite in collina, con vista sul circondario e una vasca idromassaggio vista mare.

La suite Bay Cliff è spaziosa, linda e molto pulita. All’ingresso si trova un’area giorno con tavolo e sedie, divano e tv. Il letto king size risulta appartato, nonostante la camera sia open space, e accanto a lui sorge la vera chicca della camera: una vasca idromassaggio circondata da vetrate con vista sulla spiaggia.

Il bagno è davvero grande, con doppio lavabo e una doccia che ospita comodamente due persone (ma pure tre o quattro).

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Un’accoglienza speciale

A fine giugno, abbiamo pagato circa 310 € per camera Cliff Bay Suite a notte, in pernottamento e prima colazione (luculliana); certo, non propriamenteo poco, ma largamente al di sotto degli standard di prezzo della categoria.

Taaras Beach Resort & Spa: i ristoranti

Il Taaras Beach Resort & Spa mette a disposizione dei suoi ospiti due ristoranti e uno snack bar.

Abbiamo provato il ristorante Asean, il principale aperto tutto il giorno, solo per la colazione. Un tripudio di piatti asiatici e mediorientali, uova, verdure, insaccati e formaggi; ma anche torte, yogurt, cereali, frutta e marmellate.
Parte della colazione sono i piatti espressi, che vengono preparati in alcuni stand subito al di fuori della sala ristorante; qui potete chiedere omelette e uova strapazzate condite a piacere, noodles e altro.

Ogni sera, per cena, il ristornate Asean organizza serate a tema, dalla cena orientale alla bbq night, al costo di 30€ a persona. Per partecipare è richiesta la prenotazione.

Ci siamo inoltre concessi una cena romantica alla brasserie sulla spiaggia, dove servono buona carne e vino discreto a un prezzo onestamente un po’ troppo alto.

Infine, il bar sulla spiaggia. Posso dire per esperienza che la pizza non è malaccio, e i club sandwich e gli hamburger sono abbastanza buoni.
Il vero problema, secondo me, è la mancanza di opzioni spezza-fame: niente gelati, sacchetti di patatine o frutta, ma snack che sono a tutti gli effetti pasti completi – anche abbastanza pesanti a dirla tutta.
Tipici e divertenti i cocchi freschi, che vengono bucati per poterne sorbire il latte accomodati sul lettino vista mare.

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Per chi vuole mangiare con un occhio al portafoglio, consiglio caldamente di uscire dal retreat. Proprio fuori il cancello principale c’è un ristorante spartano che a prima vista non brilla per igiene, ma che serve ottimi piatti a prezzi irrisori – e che tra gli altri dispone di un menù in italiano. Chiacchierando con il proprietario, infatti, ci ha confermato che di nostri connazionali se ne vedono tanti da quelle parti, soprattutto in agosto.
Da provare assolutamente gli spaghetti malesi con frutti di mare, un piatto da 10 e lode!

Una curiosità: l’alcol (vino, birra e superalcolici) all’interno del retreat è molto caro, e potrebbe volerci parecchio tempo prima che vi venga servito; essendo la Malesia un paese a maggioranza musulmana, infatti, non tutti i camerieri e barman possono venderlo. Per la stessa ragione farete parecchia fatica a trovarlo nei ristoranti al di fuori del Taaras Beach & Spa resort.

Taaras Beach Resort & Spa: la Spa

Potevamo forse farci mancare un bel massaggio alla Spa durante il nostro viaggio di nozze orientale? Ma certo che no!
Anche in questo caso, i prezzi sono decisamente occidentali ma il servizio è ottimo.

Tra i vari trattamenti proposti, abbiamo optato per un massaggio decontratturante di coppia da 60 minuti.

Tolte le scarpe, ci siamo accomodati nella reception della Spa, dove abbiamo compilato il questionario di rito (allergie, interventi recenti, etc) sorseggiando l’ormai consueto e piacevolissimo the allo zenzero.

Accompagnati in cabina, ci siamo cambiati con gli slip usa e getta e sdraiati sui lettini.

Il massaggio è stato perfetto, le operatrici si sono addirittura arrampicate sul lettino per riuscire a scioglierci completamente le tensioni muscolari della schiena.

Per tutto il trattamento siamo rimasti coperti con un asciugamano caldo, mentre di volta in volta veniva esposta solo la parte del corpo interessata dal massaggio, un accortezza che non sempre i massaggiatori hanno verso i clienti, ma che abbiamo molto apprezzato.

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Attenzione: non prenotate massaggi dopo una gita in barca, come abbiamo fatto noi! Mio marito, ustionato sulle spalle, ha dovuto chiedere che venissero escluse dal trattamento. Un vero peccato!

Taaras Beach Resort & Spa: la spiaggia

Il vero gioiello di tutto il retreat è la spiaggia, che sorge su una baia privata, una delle più belle dell’intera isola.

La sabbia è bianca e finissima, l’acqua così calda e piatta che abbiamo passato ore (senza esagerare!) in ammollo con estremo piacere. Intorno ai piedi sguazzano pesciolini, mentre a poca distanza da voi pesci un po’ più grandi si esibiscono in acrobatici salti fuori dall’acqua così cristallina da sembrare una piscina… Anzi, più bella.

 

Lì vicino, seguendo la linea degli scogli su ambo i lati, è possibile fare snorkeling; nella baia accanto si può nuotare con le tartarughe di mare.

Lettini e ombrelloni sono liberamente fruibili dai clienti del Taaras Beach Resort & Spa e, sebbene non siamo molti, non ci è mai capitato di non trovare posto.

Taaras Beach Resort & Spa: snorkeling, diving e altre attività

Il Taaras Beach Retreat & Spa organizza diverse attività, sia in terra che sul mare. Escursioni nella giungla in quad, gite in canoa tra le mangrovie, snorkeling, scuba diving con accompagnatori esperti (e corsi di sub), e altro ancora.

In realtà, noi non abbiamo provato nessuna di queste per mancanza di tempo. Certamente se fossimo rimasti più a lungo – quanto, oh quanto avremmo voluto! – avremmo rimediato.

L’unica attività organizzata che mi sento di sconsigliare è quella che vi porta a nuotare con le tartarughe marine. Potete invece noleggiare a titolo gratuito un giubbetto salvagente in hotel, e raggiungere in una ventina di minuti di sguazzamento il sito interessato semplicemente costeggiando gli scogli.
A pochi euro, inoltre, potete affittare maschera e boccaglio per fare snorkeling e rendere più piacevole l’informale nuotata.
Consiglio: andate quando c’è qualche barchetta con turisti; gli accompagnatori portano del pesce per le tartarughe, e avrete così più possibilità di vederle per bene.

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Un mare irresistibile

Sto quindi dicendo che noi non abbiamo approfittato dell’amenità del luogo per darci allo snorkeling?! Certo che no!
Conosciute altre due coppie in viaggio di nozze, e costituito un cospicuo gruppetto di sei persone, abbiamo contattato Joe. Chi è Joe? Un ragazzo locale che organizza gite in barca per i turisti del Taaras ad un prezzo molto (molto, molto) più basso.

Il volantino con il suo numero di telefono ci è stato consegnato all’arrivo in motoscafo sul molo dell’isola.

Gli accordi comprendevano un’escursione di mezza giornata con tre stop per lo snorkeling per una ventina di euro a testa.

Allo stesso prezzo e su spontanea offerta di Joe (anche se non sono certa che fosse proprio lui e non un suo dipendente), siamo stati via dalle 09.00 del mattino fino alle 16.30, fermandoci per pranzare e aggiungendo uno stop per nuotare (di nuovo, lo amiamo!) con le amiche tartarughe.

Una sola pecca, che può destabilizzare: il furgoncino con cui vi vengono a prendere al cancello del retreat ha panche di legno mal assestate come sedute e qualche finestrino mancante… La barca, per fortuna, è ben più affidabile.

Taaras Beach Resort & Spa: cosa fa per le tartarughe marine?

Ho parlato tanto di tartarughe, di cui il Taaras Beach Resort & Spa si prende attivamente cura.

Nuotare con le tartarughe al Taaras, Redang
coccole!

Nel 2018 è stato inaugurato il SEATRU Turtle Lab, che collabora alla conservazione della specie ed educa gli ospiti circa la situazione critica in cui versano le tartarughe marine, oltre a collaborare con un’importante università malese.

Durante il periodo della schiusa, inoltre, gli ospiti possono assistere (senza disturbare) alla liberazione dei cuccioli in mare.

Maggiori informazioni sul Taaras Beasch & Spa Resort sul sito ufficiale.