Gravidanza: 5 foto da fare assolutamente al tuo pancione

È inutile negare che la nostra generazione sia preda dello scatto compulsivo: complice lo smartphone sempre a portata di mano, fare (e postare) foto è un istinto che raramente riusciamo a controllare. Figuriamoci poi se il momento è catartico, come durante una gravidanza: immortalare il pancione che cresce è troppo, troppo difficile da evitare.

E perché evitarlo? È così bello avere fotografie da guardare per ricordarci come eravamo liete e felici!

Però c’è un però: per quanto lo scatto selvaggio ci affascini, ci sono alcune fotografie a cui sarebbe carino dedicare un po’ più attenzione, per ottenere risultati forse un po’ meno autentici, ma certamente più ricercati.

In questo tripudio di immagini che ci sommergono, ci sono alcuni leitmotiv che personalmente trovo perfetti per esprimere le emozioni della dolce attesa, mettendo in risalto la curva più bella della maternità. Continua a leggere Gravidanza: 5 foto da fare assolutamente al tuo pancione

Appunti di vita: ogni volta che mi accade di essere felice

È finita un’altra settimana nel mondo dei colletti bianchi e blu, dove a scandire il tempo è il weekend all’antica, quello tradizionale che cascasse il mondo il sabato e la domenica sono giorni di riposo sacrosanto.

Per tanto tempo l’ho inseguito come un miraggio, il mito del fine settimana: quando lavoravo su turni e non era certo stare a casa neanche il giorno di Natale.
Poi tutto è cambiato perché, come dicevamo settimana scorsa, la vita è fluida e si modifica in un battibaleno. E adesso che quel santissimo weekend ho la fortuna di viverlo come una festa lo attendo con gioia, sì, ma non ne faccio una malattia; nel senso che cerco un po’ di bello anche negli altri giorni della settimana, e non mi limito a vivere in attesa di sabato e domenica, un comprensibile malanno che attanaglia in tanti.

E quindi ecco cosa mi è capitato di bello in questa prima settimana d’autunno in cui l’autunno sembra arrivato davvero (spoiler).

Cose belle che capitano, settimana dal 6 al 12 ottobre

Ma che, finalmente è arrivato l’autunno per davvero?! Evviva! Il caldo non lo sopportavo più. Avevo voglia del cambio di stagione, un desiderio fortissimo, per quanto ammetta che apprezzavo la rapidità con cui continuavano ad asciugarsi i panni.
In fondo sono un po’ come Hannah, il personaggio di The O.C. che veniva da Pittsburgh e a un certo punto della serie dice che no, lei in California non ci può stare perché le manca il susseguirsi lento delle stagioni, e allora esce di scena e tanti saluti a Hannah di Pittsburgh. Ecco, così.
In effetti iniziavo anche io a prendere in considerazione l’idea di trasferirmi più a nord, che so, a Parigi o forse a Dublino – che almeno parlo la lingua.

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L’ecografia morfologica ci ha confermato che tra pochi mesi la nostra casa si tingerà di… Rullo di tamburi… Rosa, questa volta! Che ve lo dico a fare, dopo tanti anni immersa in tristi vestiti per maschietto ho già iniziato a fare uno shopping folle che ci porterà presto alla bancarotta ma, capitemi, tra gli abiti da bimbo e quelli da bimba c’è un abisso che mi vilipendeva da  quasi 5 anni.
Comunque, al di là dei nostri imminenti problemi finanziari e delle quisquilie modaiole, un grande evviva!

Leonardo è un amore come (quasi) sempre, e mentre vagavamo per l’Ikea in cerca di idee per la cameretta da rifare – al momento abbiamo ancora la nursery di Leo riadatta per il bimbo che cresce (ergo il lettino a sbarre è stato sostituito con uno più grande) – si è fermato felice in mezzo al percorso consigliato, nel flusso implacabile dei clienti del sabato pomeriggio, urlando davanti a una culla “Guardate! La possiamo comprare per la nostra bambina!”. Amore. Si è addolcita pure la folla inferocita dall’ingorgo.

Ho provato alcune ricette nuove e mediamente salutari (esami del sangue in vista, e il cielo sa quanto voglia evitare il mostruoso esame per il diabete gestazionale): alcune le ho trovate online, altre le ho inventate mescolando spunti trovati qua e là con il mio gusto. Uno su tutti lo spezzatino di tofu e verdure al curry, figlio di una sera in cui mi sentivo gastronomicamente etnicheggiante.
Magari vi metto la ricetta, se alla seconda preparazione mi sembra ancora accettabilmente buono (la prima prova, si sa, è falsata dall’entusiasmo).

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Mi sono lasciata sommergere dalle coccole sul divano, dimenticando per un po’ tutto quello che c’era da fare, stretti in un abbraccio a tre con il cane, geloso per essere stato escluso, che ci leccava il naso un po’ per uno non fa male a nessuno.
Mi sono coccolata da me, con un bagno bollente con la schiuma, una tazza di latte e miele e un sacco di biscotti, in barba agli esami del sangue prossimi e venturi.

Ho riacceso le candele, la mia preferita al momento è un moncherino di Yankee Candle sopravvissuto all’inverno 2018, Cinnamon Stick, in attesa di trovare una nuova fragranza per il 2019.

Ho ricomprato, tra sensi di colpa e lacrime di coccodrillo, il mio struccante preferito. È Take the day off della Clinique, e in effetti ti leva tutta la stanchezza e il trucco della giornata dagli occhi e le guance con un solo gesto delicato. Io l’adoro.
Anche questo, in fondo, rientra nelle coccole.

Ah, e ho iniziato un nuovo libro. Però quello, se mi piace, ancora non lo so.

 

Taaras Beach Retreat & Spa a Redang, Malesia: recensione e la mia esperienza

Alzi la mano chi non sogna, almeno ogni tanto, di concedersi una vacanza a cinque stelle in un paradiso tropicale: personalmente, posso dire con certezza di agognarla con tutta l’anima almeno una volta alla settimana.

Quest’anno, però, posso anche vantarmi di averla vissuta: complice il viaggio di nozze, mi sono concessa insieme al novello sposo la prima vacanza tropicale di tutta la vita e, lasciatemelo dire, abbiamo scelto proprio bene.

Malesia: la meta perfetta per il tuo viaggio tropicale da sogno

L’idea iniziale era Bali, che abbiamo presto scartato perché un po’ troppo inflazionata negli ultimi anni. Tolta la Polinesia Francese e le Seychelles perché fuori dal nostro budget – e non di poco, abbiamo deciso che il sud est asiatico era in fondo un perfetto compromesso tra meraviglia per gli occhi e prezzo accettabile.

Dopo lunghe ricerche e duelli senza esclusione di colpi di scena, restavano in gara i due finalisti: Malesia e Filippine.
Ha vinto la Malesia, un po’ perché più “veloce” da raggiungere, un po’ perché assolutamente in budget.

Abbiamo scelto di rigenerarci e rilassarci prima in una particolarissima Spa nel nord del paese, a Ipoh, e poi sul mare, al Taaras Beach Resort & Spa, nell’isola di Redang, sorella meno nota di Penang, arcipelago delle Perenthian.
A prima vista, lo ammetto, ero stata portata ad escludere questa sistemazione: mi era sembrata poco in armonia con la natura circostante, ricordo di averlo apostrofato con il termine “ecomostro”.

Mi sono poi ricreduta, non solo perché ha accesso alla baia più bella dell’isola ma anche e soprattutto per il suo impegno nella protezione delle tartarughe marine: più avanti vi spiego meglio.

Taaras Redang: la recensione
In lontananza, la baia delle tartarughe

Per limare ulteriormente le spese ho prenotato direttamente sia i voli che gli hotel, senza passare dall’agenzia di viaggi; mi ha causato un po’ di ansia a tratti (non che sia difficile causarmi ansia), ma è stato in fondo davvero semplice fare tutto online e attraverso qualche veloce scambio di mail.

Su questo viaggio eccezionale ci sarebbe molto da dire, ma oggi vi voglio parlare del Taaras Beach Resort & Spa, un resort che vale la pena prendere in considerazione per le vostre prossime vacanze tropicali.

Come arrivare al Taaras Beach Resort & Spa, Palau Redang, Malesia

Raggiungere il resort è un’impresa ardua, ma ne vale la pena.

Se partite dall’Italia, dovrete prima di tutto raggiungere l’aeroporto di Kuala Lumpur.
Noi abbiamo prenotato l’intera tratta da Milano alla capitale malese con Singapore Airlines (eccellente compagnia): dopo 12 ore di viaggio abbiamo fatto scalo a Singapore, e da qui preso un secondo volo di poco più di un’ora fino a Kuala Lumpur.

Ma i voli non finiscono qui: è necessario infatti raggiungere un altro aeroporto, quello di Kuala Terengganu, per raggiungere il meraviglioso arcipelago.
Per questo volo interno ci siamo affidati ad AirAsia, una compagnia low cost locale.

Un consiglio spassionato: a meno che amiate veramente volare, spezzare il viaggio con una o più soste è un toccasana per il corpo e lo spirito.

Aspettate a tirare un sospiro di sollievo, il viaggio non è ancora finito: le cose belle, si sa, richiedono impegno!
Ci vogliono ancora una quarantina di minuti in pulmino, più un’altra oretta in motoscafo. Il Taaras Beach Resort & Spa lo sa che non è proprio a un tiro di schioppo dall’aeroporto, e infatti organizza il tragitto coi due mezzi a un prezzo accettabile. Per prenotare è bastato scrivere una mail alla reception.

Quando, stremati, raggiungerete la hall dell’hotel, sarete finalmente liberi di rilassarvi al 100%, accolti da un ritemprante the allo zenzero e da salviette umide e fresche da passare sul viso (splendida, rigenerante, adorabile abitudine del luogo).

Dopo l’accettazione sarete accompagnati fino in camera con un caddy elettrico: ce ne sono parecchi in giro per il resort, e in qualsiasi momento della giornata potete chiamare in reception per chiedere un passaggio da una parte all’altra del grande resort.

Taaras Beach Resort & Spa: le camere

Il resort si sviluppa in diversi edifici, coprendo un’area abbastanza ampia dalla spiaggia alle vicine colline.

Taaras Redang, idormassaggio Suite
Idromassaggio con vista

A seconda della camera scelta, sarete alloggiati in una differente area: noi, ad esempio, eravamo in una suite in collina, con vista sul circondario e una vasca idromassaggio vista mare.

La suite Bay Cliff è spaziosa, linda e molto pulita. All’ingresso si trova un’area giorno con tavolo e sedie, divano e tv. Il letto king size risulta appartato, nonostante la camera sia open space, e accanto a lui sorge la vera chicca della camera: una vasca idromassaggio circondata da vetrate con vista sulla spiaggia.

Il bagno è davvero grande, con doppio lavabo e una doccia che ospita comodamente due persone (ma pure tre o quattro).

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Un’accoglienza speciale

A fine giugno, abbiamo pagato circa 310 € per camera Cliff Bay Suite a notte, in pernottamento e prima colazione (luculliana); certo, non propriamenteo poco, ma largamente al di sotto degli standard di prezzo della categoria.

Taaras Beach Resort & Spa: i ristoranti

Il Taaras Beach Resort & Spa mette a disposizione dei suoi ospiti due ristoranti e uno snack bar.

Abbiamo provato il ristorante Asean, il principale aperto tutto il giorno, solo per la colazione. Un tripudio di piatti asiatici e mediorientali, uova, verdure, insaccati e formaggi; ma anche torte, yogurt, cereali, frutta e marmellate.
Parte della colazione sono i piatti espressi, che vengono preparati in alcuni stand subito al di fuori della sala ristorante; qui potete chiedere omelette e uova strapazzate condite a piacere, noodles e altro.

Ogni sera, per cena, il ristornate Asean organizza serate a tema, dalla cena orientale alla bbq night, al costo di 30€ a persona. Per partecipare è richiesta la prenotazione.

Ci siamo inoltre concessi una cena romantica alla brasserie sulla spiaggia, dove servono buona carne e vino discreto a un prezzo onestamente un po’ troppo alto.

Infine, il bar sulla spiaggia. Posso dire per esperienza che la pizza non è malaccio, e i club sandwich e gli hamburger sono abbastanza buoni.
Il vero problema, secondo me, è la mancanza di opzioni spezza-fame: niente gelati, sacchetti di patatine o frutta, ma snack che sono a tutti gli effetti pasti completi – anche abbastanza pesanti a dirla tutta.
Tipici e divertenti i cocchi freschi, che vengono bucati per poterne sorbire il latte accomodati sul lettino vista mare.

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Per chi vuole mangiare con un occhio al portafoglio, consiglio caldamente di uscire dal retreat. Proprio fuori il cancello principale c’è un ristorante spartano che a prima vista non brilla per igiene, ma che serve ottimi piatti a prezzi irrisori – e che tra gli altri dispone di un menù in italiano. Chiacchierando con il proprietario, infatti, ci ha confermato che di nostri connazionali se ne vedono tanti da quelle parti, soprattutto in agosto.
Da provare assolutamente gli spaghetti malesi con frutti di mare, un piatto da 10 e lode!

Una curiosità: l’alcol (vino, birra e superalcolici) all’interno del retreat è molto caro, e potrebbe volerci parecchio tempo prima che vi venga servito; essendo la Malesia un paese a maggioranza musulmana, infatti, non tutti i camerieri e barman possono venderlo. Per la stessa ragione farete parecchia fatica a trovarlo nei ristoranti al di fuori del Taaras Beach & Spa resort.

Taaras Beach Resort & Spa: la Spa

Potevamo forse farci mancare un bel massaggio alla Spa durante il nostro viaggio di nozze orientale? Ma certo che no!
Anche in questo caso, i prezzi sono decisamente occidentali ma il servizio è ottimo.

Tra i vari trattamenti proposti, abbiamo optato per un massaggio decontratturante di coppia da 60 minuti.

Tolte le scarpe, ci siamo accomodati nella reception della Spa, dove abbiamo compilato il questionario di rito (allergie, interventi recenti, etc) sorseggiando l’ormai consueto e piacevolissimo the allo zenzero.

Accompagnati in cabina, ci siamo cambiati con gli slip usa e getta e sdraiati sui lettini.

Il massaggio è stato perfetto, le operatrici si sono addirittura arrampicate sul lettino per riuscire a scioglierci completamente le tensioni muscolari della schiena.

Per tutto il trattamento siamo rimasti coperti con un asciugamano caldo, mentre di volta in volta veniva esposta solo la parte del corpo interessata dal massaggio, un accortezza che non sempre i massaggiatori hanno verso i clienti, ma che abbiamo molto apprezzato.

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Attenzione: non prenotate massaggi dopo una gita in barca, come abbiamo fatto noi! Mio marito, ustionato sulle spalle, ha dovuto chiedere che venissero escluse dal trattamento. Un vero peccato!

Taaras Beach Resort & Spa: la spiaggia

Il vero gioiello di tutto il retreat è la spiaggia, che sorge su una baia privata, una delle più belle dell’intera isola.

La sabbia è bianca e finissima, l’acqua così calda e piatta che abbiamo passato ore (senza esagerare!) in ammollo con estremo piacere. Intorno ai piedi sguazzano pesciolini, mentre a poca distanza da voi pesci un po’ più grandi si esibiscono in acrobatici salti fuori dall’acqua così cristallina da sembrare una piscina… Anzi, più bella.

 

Lì vicino, seguendo la linea degli scogli su ambo i lati, è possibile fare snorkeling; nella baia accanto si può nuotare con le tartarughe di mare.

Lettini e ombrelloni sono liberamente fruibili dai clienti del Taaras Beach Resort & Spa e, sebbene non siamo molti, non ci è mai capitato di non trovare posto.

Taaras Beach Resort & Spa: snorkeling, diving e altre attività

Il Taaras Beach Retreat & Spa organizza diverse attività, sia in terra che sul mare. Escursioni nella giungla in quad, gite in canoa tra le mangrovie, snorkeling, scuba diving con accompagnatori esperti (e corsi di sub), e altro ancora.

In realtà, noi non abbiamo provato nessuna di queste per mancanza di tempo. Certamente se fossimo rimasti più a lungo – quanto, oh quanto avremmo voluto! – avremmo rimediato.

L’unica attività organizzata che mi sento di sconsigliare è quella che vi porta a nuotare con le tartarughe marine. Potete invece noleggiare a titolo gratuito un giubbetto salvagente in hotel, e raggiungere in una ventina di minuti di sguazzamento il sito interessato semplicemente costeggiando gli scogli.
A pochi euro, inoltre, potete affittare maschera e boccaglio per fare snorkeling e rendere più piacevole l’informale nuotata.
Consiglio: andate quando c’è qualche barchetta con turisti; gli accompagnatori portano del pesce per le tartarughe, e avrete così più possibilità di vederle per bene.

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Un mare irresistibile

Sto quindi dicendo che noi non abbiamo approfittato dell’amenità del luogo per darci allo snorkeling?! Certo che no!
Conosciute altre due coppie in viaggio di nozze, e costituito un cospicuo gruppetto di sei persone, abbiamo contattato Joe. Chi è Joe? Un ragazzo locale che organizza gite in barca per i turisti del Taaras ad un prezzo molto (molto, molto) più basso.

Il volantino con il suo numero di telefono ci è stato consegnato all’arrivo in motoscafo sul molo dell’isola.

Gli accordi comprendevano un’escursione di mezza giornata con tre stop per lo snorkeling per una ventina di euro a testa.

Allo stesso prezzo e su spontanea offerta di Joe (anche se non sono certa che fosse proprio lui e non un suo dipendente), siamo stati via dalle 09.00 del mattino fino alle 16.30, fermandoci per pranzare e aggiungendo uno stop per nuotare (di nuovo, lo amiamo!) con le amiche tartarughe.

Una sola pecca, che può destabilizzare: il furgoncino con cui vi vengono a prendere al cancello del retreat ha panche di legno mal assestate come sedute e qualche finestrino mancante… La barca, per fortuna, è ben più affidabile.

Taaras Beach Resort & Spa: cosa fa per le tartarughe marine?

Ho parlato tanto di tartarughe, di cui il Taaras Beach Resort & Spa si prende attivamente cura.

Nuotare con le tartarughe al Taaras, Redang
coccole!

Nel 2018 è stato inaugurato il SEATRU Turtle Lab, che collabora alla conservazione della specie ed educa gli ospiti circa la situazione critica in cui versano le tartarughe marine, oltre a collaborare con un’importante università malese.

Durante il periodo della schiusa, inoltre, gli ospiti possono assistere (senza disturbare) alla liberazione dei cuccioli in mare.

Maggiori informazioni sul Taaras Beasch & Spa Resort sul sito ufficiale.

 

5 accessori indispensabili per portare a passeggio il tuo cane

Solo chi accudisce (o ha accudito) quotidianamente un cane può capire appieno quanto questi pelosi amici a 4 zampe siano veri e propri membri della famiglia, capaci di dare amore incondizionato in cambio di poche (ok, forse non proprio poche – ma certo piacevoli e ben ripagate) attenzioni.

Il nostro cane, una meticcia di taglia medio/piccola (siamo sui 13 chili) ci segue quasi ovunque, dalle vacanze al mare alle serate in pizzeria, e nei week-end di bel tempo in più o meno lunghe passeggiate nella natura.

Che si vada nel bosco per castagne o a fare un giro per negozi in centro, comunque, porto sempre con me questi 5 accessori indispensabili per portare un cane a spasso.

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Playlist d’autunno: le mie canzoni per un pomeriggio di pioggia

Creare playlist è da sempre un passatempo che apprezzo, sopratutto in vista di una vacanza speciale o di un momento particolare dell’anno, come può essere Natale… O l’arrivo dell’autunno.

Ah, l’autunno! La mia stagione del cuore: l’aria frizzante che pizzica le guance facendole diventare melograni, le tazze di the fumanti e profumate e i biscotti alla cannella da inzupparci, le zucche e le mele, le foglie che scricchiolano e la voglia di accoccolarsi sul divano nascondendo il naso proprio lì, nell’incavo della clavicola di chi amiamo (o tra il pelo morbido del cane).

La mia playlist per l’autunno perfetta deve includere, prima di tutto, un buon mix di testi in lingua inglese e in italiano, e accompagnare canzoni spudoratamente tristi e strappalacrime ad altre più allegre, ma sempre venate da una punta di malinconia.
I ritmi possono farsi a tratti incalzanti ma, di base, in questa stagione dell’anno ho un debole spudorato per le musiche rilassanti.

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Come vestire i bambini all’asilo? Il mio guardaroba completo per tutto l’anno a meno di 150 €

La scuola dell’infanzia (come mi riesce difficile non chiamarla asilo!) è iniziata già da un po’, ma fin ora ho potuto rimandare l’incombente momento dello shopping dedicato, utilizzando ancora i pantaloncini nelle giornate soleggiate e sfruttando fino all’osso qualche pantalone ereditato dallo scorso gelido maggio, ormai più simile a un paio di leggings che a una tuta.

Con l’inoltrarci in ottobre, però, non è più possibile tergiversare: è arrivato il momento di rifare il guardaroba per la scuola materna!

Gli obiettivo? Praticità, comodità, risparmio e, soprattutto, il sacrosanto diritto di un bambino di giocare in libertà, sporcando, macchiando e sbrindellando gli abiti, se capita, senza pensieri. Continua a leggere Come vestire i bambini all’asilo? Il mio guardaroba completo per tutto l’anno a meno di 150 €

Verdure nascoste: frittatine dei supereroi

La rubrica “verdure nascoste in piatti improbabili” presenta oggi un grande classico: la frittata a cui puoi mettere dentro, a conti fatti, di tutto.

Così oggi nelle mie frittatine formato muffin ho nascosto spinaci e peperoni frullati.
Per mascherare ancora di più la presenza di verdure, li ho serviti dentro a un panino morbido con sottiletta fusa, accompagnati da patate al forno.

Frittata di Hulk

Come è facile intuire dal nome, la frittata di Hulk è quella verde. È incredibile come il semplice chiamarla in questo modo l’abbia resa molto più appetibile al piccolo di casa.

Ingredienti per 4 persone

4 uova da allevamento biologico
2 cubetti di spinaci surgelati
100gr di ricotta vaccina
1 cucchiaio di grana grattugiato
sale e pepe qb

Preparazione

Cominciamo preriscaldando il forno a 200 gradi.

Lessiamo gli spinaci in acqua bollente, seguendo le indicazioni sulla confezione.

Una volta pronti scoliamoli e strizziamoli, mettiamoli in un contenitore dai bordi alti con le uova, i formaggi e il condimento. Frulliamo con il minipimer.

Foderiamo degli stampi da muffin con carta da forno bagnata e strizzata e inforniamo per 15 minuti circa, o finché saranno cotte (vale il vecchio trucco dello stuzzicadenti asciutto).

Frittata di Spiderman

Perché Spiderman? In realtà non c’è un motivo, se non che la tuta dell’Uomo Ragno è rossa come queste frittatine e che è uno dei supereroi che in casa mia vanno per la maggiore.

Ingredienti per 4 persone

4 uova da allevamento biologico
Un peperone rosso, già arrostito e pelato (sostituibile con peperoni sott’olio)
3 cucchiai di grana grattugiato
sale e pepe qb

Preparazione

Frulliamo insieme tutti gli ingredienti, e cuociamo anche queste piccole frittate in forno come sopra.

Più semplice di così c’è solo la pasta all’olio.

 

Serviamo le frittatine da sole, oppure tagliamo a metà dei panini rotondi e morbidi, farciamone ognuno con una delle frittatine e una sottiletta e scaldiamoli brevemente in forno o sulla piastra finché il formaggio si scioglie.

Io li accompagno con patate al forno, ma voi fate un po’ come vi pare ❤

PS: potete farcire le frittatine con tutto quello che vi viene in mente: carote lesse, pomodori, piselli, coste, rape rosse, etc. ; per nascondere le verdure, basterà frullarle.
Un’accoppiata che in casa mia va alla grande prevede zucchine bollite frullate, grana e prosciutto cotto a pezzetti.

Appunti di vita: ogni volta che mi accade di essere felice

Se avessi una moneta per ogni volta che ho dimenticato un coriandolo di felicità vissuta, probabilmente adesso non sarei comunque ricca, ma potrei permettermi un breve viaggio a Londra, per mangiare di nuovo gli squisiti noodles di Camden Town prima che Brexit renda potenzialmente tutto più complicato. Ah, e Fish&Chips. Non si può andare a Londra e non abbuffarsi di Fish&Chips.

Così ho pensato che in effetti potrei scriverne, di ogni volta che mi accade di essere felice, anche solo per il tempo di un baluginio negli occhi, per fissarlo nella mente a colpi di loctite (e di tastiera).
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Corsica del nord: vacanza con bambini e un cane

Agosto è ormai poco più di un puntino nell’orizzonte della memoria, ma anche ora che l’arancione ruba il posto al blu nel panorama, pensare alle vacanze estive viene facile e, soprattutto, rende un po’ più felici.
Anche perché l’estate non è poi così lontana per chi sa aspettare, e non è mai troppo presto per iniziare a pensare a una meta da raggiungere durante le prossime ferie.

Agosto 2019 ci ha visto raggiungere per la prima volta i litorali della Corsica con un bambino e un cane: l’isola sorella della nostra Sardegna, un po’ meno affollata e immensamente più selvaggia.

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