Come vestire i bambini a Natale: 7 adorabili collezioni tra cui scegliere l’outfit perfetto per il 25 dicembre

L’aria profuma di zabaione e vin brulè, gli alberi di Natale si illuminano a festa, le voci di Michael Bublé e Mariah Carey risuonano in ogni angolo: il Natale è finalmente alle porte!
E se è vero che il mondo si divide in due lungo una linea di demarcazione netta tra chi vive in attesa del 25 dicembre e i Grinch insofferenti alle feste, io ammetto senza vergogna di essere un’accanita amante della festa dicembrina, una decoratrice seriale di salotti, una instancabile inghiottitrice di biscotti allo zenzero e tisane profumate alla cannella.

Comunque, al di là del personale livello di attrazione per il Natale, con il suo avvento alle porte è necessario trovare un outfit adeguato per i piccoli di casa, cui certamente l’elegante completo degli anni passati veste troppo piccolo. Continua a leggere Come vestire i bambini a Natale: 7 adorabili collezioni tra cui scegliere l’outfit perfetto per il 25 dicembre

La borsa anti-noia per bambini: un oggetto da avere sempre con sé (soprattutto al ristorante e in aereo)

Nelle settimane a venire ci aspetta una lunga serie di pranzi e cene fuori, un po’ al ristorante e un po’ a casa di amici non sempre con bambini, e quindi (giustamente) non sempre attrezzati a intrattenere il nostro quattro-enne (giustamente) irrequieto.

Ai miei tempi non mi ricordo come si facesse, anche perché i miei uscivano sempre con altre coppie prolifiche (almeno da quanto ricordi).
Ai nostri tempi invece la soluzione più facile e veloce a risolvere la noia dei bambini, soprattutto di quelli che non amano colorare, è lo smartphone. Ma non è l’unica possibile: basta attrezzarsi per tempo per offrire ai più piccoli soluzioni anti-noia alternative a uno schermo, con cui già dovranno probabilmente fare i conti, quando diventeranno grandi, per il resto della loro vita e con cui sto da tempo combattendo una battaglia per ridurne l’impatto nelle nostre vite.

Come? Realizzando una borsa anti-noia da portare sempre con noi.

Come realizzare una borsa anti-noia per bambini

Ci sono infiniti modi di creare una borsa anti-noia per bambini; il migliore di tutti, quello che garantisce risultati eccellenti, è riempirla selezionando attività che ben si accordino alle preferenze naturali e all’età dei propri figli.

Io ho scelto una valigetta che avevo già in casa, un cimelio spuntato dai meandri del solaio dei miei; in alternativa uno zainetto, una sacca, una vecchia borsa o qualsiasi altro contenitore la cui chiusura sia abbastanza salda si adatta egregiamente allo scopo.

Cosa mettere in una borsa anti-noia per bambini: le attività che abbiamo scelto per Leonardo

Leonardo è diventato quest’anno un mezzano all’asilo alla scuola dell’infanzia (non imparerò mai). Ovviamente, le attività della borsa anti-noia vanno selezionate in base all’età del proprio bimbo: quando diventa abbastanza grande, il mio personale consiglio è di sceglierle insieme o, almeno, prendere spunto dai giochi che ama di più fare a casa per riportarli in formato tascabile nella propria valigetta.

Nella nostra ci sono:

  1. Ve lo ricordate il Tangram? Ecco, questo è il primo oggetto che, messo in un piccolo sacchetto di plastica assieme al libretto con le figure da replicare, trova posto nella nostra borsa anti-noia.
  2. Sulla falsariga del passatempo qui sopra abbiamo aggiunto anche un puzzle dei Gormiti.
  3. Immancabile un vasetto di pasta modellabile (nello specifico in casa mia si preferisce il Didò al Play-Doh, un po’ troppo morbido per i nostri gusti) corredata dal suo mattarellino blu e due formine.
  4. Veniamo ora a un giochino fai da te molto semplice da realizzare: pesciolini colorati ritagliati da un panno in feltro a cui è stata attaccata una graffetta, da pescare con una canna realizzata con una matita, spago e una calamita.
  5. Due macchinine e una “pista” disegnata su un foglio di carta A3, riposto piegato.
  6. Due action figures degli Avengers (Spiderman e Iron Man) vinti alle giostre e di pessima qualità, ma che – con l’aiuto saltuario di un po’ di Attack – svolgono il loro mestiere di giocattoli senza troppi intoppi.
  7. Una padella giocattolo, una manciata di alimenti peluches (di quelli che si trovano da Ikea) e una tavoletta in compensato con un fornello disegnato sopra.

Ovviamente questi sono solo esempi; altre idee sono i Lego, libri da colorare con adesivi e attività varie, chiodini, perline e filo per fare collane, memory, regoli, attività montessoriane di qualsiasi foggia e colore, lavagnette con gessetti, etc.

Una buona abitudine è variare abbastanza spesso le attività all’interno della borsa anti-noia, così da mantenere vivo l’interesse dei più piccoli.

 

 

Appunti di vita: ogni volta che mi accade di essere felice

Settimana di pioggia e sconquassi, quella passata.
Nella tempesta di notizie agghiaccianti e reazioni peggiori, nelle punte di bassezza raccontate e raggiunte dai media, nel declino più totale della nostra società ormai allo sbando, nella tempesta di fake news da evitare che però poi c’è chi non s’informa e le prende per vere, ecco, in questo pandemonio delirante cerco di raccogliere le cose belle della settimana in un ampolla delicata che m’illumini i sette giorni a venire.

Un passetto per volta si arriva dappertutto, anche in un mondo migliore.

Cose belle che capitano, settimana dal 18 al 24 novembre

È arrivato e passato il compleanno di L., il quarto. Lui era davvero felice. Mi rende felice, vederlo felice. Insomma, tutto un brodo di giuggiole giuggiolose.
Siamo andati in giocheria a scegliere un regalo, e tra mille balocchi lui ha optato per i Lego Duplo, scaldandomi un po’ il cuore; ha appena iniziato ad apprezzare le costruzioni, e sono contenta che si dedichi a questa attività piuttosto che a simulare lotte mortali tra animali o supereroi. Piccole soddisfazioni.

Sempre in ottica compleanno, abbiamo comprato senza sapere fosse tascabile un edizione tascabile di “Dov’è Wally?. È stato un po’ come tornare bambina.
E siccome il libro è davvero mignon, viene venduto corredato da una piccola lente d’ingrandimento. Davvero, davvero divertente.

È stata anche una settimana prolifica da un punto di vista letterario: ho terminato il mio primo audiolibro (la recensione tra poco online) e quasi finito un ebook che mi sta prendendo assai, “Kafka sulla spiaggia“; sto proseguendo anche con “Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta”, anche se un poco più lentamente per la concentrazione che mi richiede la comprensione della filosofia nel testo.
Attendo con ansia il Black Friday per rimpinguare la libreria.

La stagione dei panettoni è stata ufficialmente aperta, e l’ho inaugurata con un Tartufone carico di cioccolato inzuppato nel latte caldo, a colazione.

Mi è comparsa un’insopportabile afta sulla lingua, ma ora sta guarendo; a dispetto della suddetta afta nel pieno della sua espansione, giovedì ho sorriso alla signora allo sportello dell’anagrafe, nonostante si stesse mettendo d’impegno per farmi perdere le staffe.
Ma io non ho ceduto, mostrando un aplomb degno dei migliori giocatori di poker. Touché, signora allo sportello: non avrai i miei sbuffi esasperati.

E con questa dimostrazione di controllo sui miei istinti primordiali – che mi avrebbero voluto urlante e stizzita ma che ho dominato con su sorriso, vi saluto.

Con questa rubrica ci vediamo settimana prossima e, mi raccomando, non arrabbiatevi con chi non merita la vostra attenzione. Ciao!

Fusilli giganti e fagioli cremosi

Ieri è successo che, aprendo il frigorifero, si potesse ottenere l’eco.
Nell’ordine avevo: una cipolla, un avocado acerbo, uno yogurt, mezza bottiglia di vino, una mozzarella ormai partita per la tangente e giallognola, legumi vari in lattina. Buttato il latticino avariato nel bidoncino dell’umido, ero disperatamente in cerca di cena. Tutto questo finché non ho trovato una patata. Santa patata! Continua a leggere Fusilli giganti e fagioli cremosi

Il libro del mese: Lolita di Vladimir Nabokov

Non mi è ancora passata questa voglia di riprendere in mano i classici della letteratura, che per troppo tempo ho bistrattato a favore di libri più leggeri che però spesso, dopo aver raggiunto l’ultimo punto dell’ultima pagina, mi lasciavano priva di emozioni.

Negli ultimi sette mesi ho letto Fitzgerald e Destoevskij, ripreso in mano Shakespeare e Nietzsche, terminato un paio di classici moderni che ti consiglio molto e per ultimo Lolita, su cui oggi mi voglio soffermare, con risultati altalenanti.

Si tratta di letture in grado di regalare tanto a chi, nel vortice della frenesia quotidiana, trovi la voglia più che il tempo di dedicarvisi.
Perché si tratta di pagine faticose – nessuna vergogna nell’ammetterlo. Sforzandosi però di superare qualche capitolo-scoglio che richiede più impegno (accade soprattutto a chi legge di sera, lasciando agli autori il compito di cullare la mente stanca e accompagnarla nel mondo dei sogni), si ottiene in cambio la pienezza di una bella storia raccontata bene e un immenso appagamento dell’ego.

Incuriosita dal libro di Azar Nafisi, ho trovato finalmente il coraggio di buttarmi – con un po’ troppo entusiasmo, forse – su un titolo che da tempo desideravo aggiungere alla mia libreria: Lolita di Vladimir Nabokov.
È stato un viaggio strano, spesso faticoso ma altrettanto di frequente ipnotizzante; un’incursione in un mondo disegnato attraverso parole barocche e immagini ben definite, terminata con una buona dose di soddisfazione, un sospiro di sollievo e un pugno nello stomaco.

Quello che mi è rimasto in saccoccia è una grande ammirazione per la prosa dell’autore, che da profana trovo a tratti poetica: Nabokov non scrive ma dipinge immagini e gira lunghi cortometraggi solo con l’uso delle parole, tentando per tutto il libro di catturare attimi nevralgici in fotografie dattilografate.

Il lettore viene trascinato all’interno del punto di vista di Humbert Humbert, ma allo stesso tempo prova repulsione per i suoi pensieri e le sue azioni – quelli di un depravato travestito da signore.
Le pagine di questo libro compiono una magia: attrarre e repellere, insieme.

Nessuno stupore allora se questo libro causò grande scandalo nel momento della sua pubblicazione, prima di entrare a tutti gli effetti nell’Olimpo della letteratura, tanto da aver creato un nuovo vocabolo: oggi “lolita” fa infatti parte della lingua italiana; citando la Treccani:

Adolescente precoce, che, anche per i suoi atteggiamenti maliziosi, già suscita desiderî sessuali, spec. in uomini maturi; ninfetta.

Ho trovato Lolita un libro complicato, spesso di difficile lettura ma a suo modo insostituibile nella lista degli “una volta nella vita”.
Mi fermo qui, non essendo in grado di procedere con analisi tecniche né considerando questa la sede per più letterari approfondimenti.

Tutto quello che vi posso dire, umilmente e senza pretese, è che leggere Lolita sicuramente vi regalerà una sensazione: quale sia, vi lascio il piacere di scoprirlo in prima persona leggendo il capolavoro di Nabokov.

Viaggio a Parigi con un bambino (e incinta di sei mesi!)

Il ponte di Ognissanti è ormai da un paio d’anni la scusa perfetta per la nostra fuga a Parigi, la città che (insieme a Milano, va detto) occupa un posto speciale nel mio cuore e nelle mie fantasie.

Quest’anno ne abbiamo approfittato per aggiungere una capatina a Disneyland Paris, giusto per non farci mancare niente. Continua a leggere Viaggio a Parigi con un bambino (e incinta di sei mesi!)

La prima volta che mio figlio mi ha chiamato “mamma”

Dal mio ex-blog fu Pannolini&Decollete.

Mi hai preso alla sprovvista. Così, dal niente: tra i tanti suoni che da un po’ fai, la emme non c’era mai stata.

E io pensavo che chissà quando l’avresti detto. E che sicuramente avresti detto prima papà, che tanto già si avvicinava al tuo da-dà che mi racconti sempre. Oppure pappa, curioso come sei di assaggiare ogni sapore.

Però te lo dicevo eh. Così, per gioco, ti sfidavo a dire ‘mamma’.

‘Dai, che se dici mamma ti prendo in braccio’ – ‘Dai amore, mamma: maaa-mmaaaaa’

Così. Per gioco. Continua a leggere La prima volta che mio figlio mi ha chiamato “mamma”

Viaggio a Parigi: film e libri per preparare i bambini a visitare la Ville Lumiere

In occasione del ponte di Ognissanti ci siamo concessi un indimenticabile city break a Parigi, la capitale europea che più di ogni altra mi fa sognare.

È stata una splendida occasione per far conoscere questa città anche al piccolo di casa, che mai l’aveva visitata prima, abbuffarci di ogni sorta di viennoiserie e (ebbene sì, finalmente!) fare una gita a Disneyland Paris.
In realtà questa tappa era stata decisa durante la definizione del viaggio di nozze, tanto che gli avevamo già dedicato parte del budget a nostra disposizione.
A giugno, infatti, siamo stati in Malesia senza bimbo al seguito, e ci era sembrato ingiusto non coinvolgerlo per niente nella nostra vacanza speciale; è nata così l’idea di aggiungere un pezzettino di viaggio di nozze in differita a Disneyland Paris.

Al di là di queste chiacchiere, oggi voglio raccontarvi come ho preparato Leonardo alla sue prima visita a La Ville Lumiere. Continua a leggere Viaggio a Parigi: film e libri per preparare i bambini a visitare la Ville Lumiere

Appunti di vita: ogni volta che mi accade di essere felice

Piove. Abbiamo messo gli stivali di gomma e l’impermeabile, e sulla strada per l’asilo abbiamo saltato nelle pozzanghere.
Certo, l’abbiamo fatto di fretta: la mia campanella del mattino suona presto, e alle 8:00 devo essere in ufficio; per questo appena svegli iniziamo a correre, anzi, corriamo più che in tutto il resto della giornata.
Ma cinque minuti per le pozzanghere sono da trovare per forza, a costo di fare tardi al lavoro. Continua a leggere Appunti di vita: ogni volta che mi accade di essere felice