Un addio al nubilato, una città come Barcellona, un gruppo di amiche con un vulcano di idee e una buona dose di consigli e recensioni recuperati dal web: con premesse così questo viaggio non potrà che essere un successo.
E infatti così è stato. Ma andiamo con ordine.
Il venerdì: partenza a sorpresa per Barcellona e un programma fitto di cose da fare per festeggiare la sposa
Un venerdì mattina come tutti gli altri venerdì mattina, mentre mi lavo le ascelle prima di andare al lavoro e il cielo è grigio sopra l’Italia, il citofono rompe il silenzio dell’ingresso. Nessuna sorpresa, aspetto una brevissima visita di mia mamma per veloci faccende quotidiane.
E invece un fiume in piena invade il salotto ancora disordinato dalla sera prima, e un gruppo di amiche speciali come speciali sanno essere solo le amiche festeggia la futura sposa con una partenza inaspettata.
Dopo avermi consegnato gli accessori must di ogni addio al nubilato che si rispetti (velo, guanti, fascia, giarrettiera e t-shirt abbinate… l’apoteosi del trash) vengo condotta bendata verso la prima tappa del nostro mini viaggio: il bar vicino a casa. Si sa, d’altronde, che una colazione nutriente è la base di ogni avventura.
In viaggio verso Barcellona: due idee da copiare subito per un addio al nubilato epico
A questo punto mi viene rivelato il programma di viaggio, ben farcito di attività lontane dal mio gusto: relax assoluto in un complesso termale dall’acqua salmastra, lezione di tarantella, degustazione di salumi – e io non mangio carne.
Si tratta di una finta, ma io non lo saprò fino all’arrivo – per quanto lo sospetti.
Un’idea davvero originale, che potete utilizzare per creare sorpresa e amara disillusione nel cuore della vostra bride-to-be.
Raggiungiamo quindi la Malpensa (non prima di aver rovesciato un cappuccio sui jeans) e qui torna a fare capolino la benda, che mi copre gli occhi anche durante i controlli di sicurezza – altra idea niente male da proporre alla promessa sposa.
Vi siete mai chiesti quanti sposi partano per addio al celibato e/o nubilato a Barcellona durante un tranquillo venerdì di primavera? Tanti, tantissimi. E all’imbarco li troviamo tutti: chi vestito da fenicottero rosa, chi con costumi blasfemi, chi con t-shirt dalle scritte irriverenti.
Addio al nubilato a Barcellona: recensioni e consigli su cosa fare il primo giorno
Il nostro appartamento, affittato con AirBnB, è davvero splendido. Una parete in vetro che dà su un’enorme terrazza è la prima immagine che ci accoglie, ed è tutto dire.
Il tempo di darci una sistemata ed è già l’ora dell’aperitivo:oggi siamo tutte stanche e raggiungeremo qualche locale tranquillo dove rilassarci un po’.
La prima sosta è per una sangria sulla Rambla, una tappa acchiappa turisti alla quale non si può proprio rinunciare. Uno qualsiasi dei tanti locali che affacciano sulla via principale di Barcellona è perfetto allo scopo.
Passeggiamo quindi sul lungo mare fino a notare, da lontano, un logo a noi ben noto; il Fato ha voluto offrici l’ingresso alla terrazza Aperol durante l’orario aperitivo, e noi non possiamo proprio declinare, tanto più che hanno appena appoggiato una soffice e profumata pizza sul bancone. Che tappa Spritz sia!
Mentre ci rimbalzano da un ristorante all’altro, tutti affollatissimi in questo venerdì (un consiglio: se volete uscire a cena in un locale preciso prenotate con un certo anticipo), troviamo infine una piccola taverna nel Born ben valutata da TripAdvisor in cui cenare.
Le tapas e la paella di marisco in effetti non sono niente male, anche se il cameriere che ci serve non è dei più simpatici; un po’ lo capisco, però: chi vorrebbe lavorare di venerdì sera a Barcellona?!
Prima di tornare a divertirci veniamo avvisate di fare molta attenzione alle borse: in poche ore ci hanno già ripetuto questo monito così tante volte che ormai camminiamo avvinghiate chi alla tracolla e chi allo zaino.
Ad un certo punto un losco figuro mi spintona, dilaga il panico e siamo già sulla via di casa; un po’ eccessivo, forse, ma siamo esauste e l’occasione è ghiotta per spostarci a chiacchierare e giocare a ‘io non ho mai…’ nel nostro super appartamento proprio in centro.
Il sabato: addio al nubilato a Barcellona, cosa fare tra cultura e movida
La sveglia suona inclemente anche di sabato, ma oggi è per una nobile causa: la cultura. E prima ancora la pancia!
Il Pudding Barcelona, un locale consigliato per la magia di Harry Potter e l’ottimo brunch
Raggiungiamo in taxi il Pudding Barcelona, un locale a tema Harry Potter che prepara brunch da favola. Tra le 4 scelte disponibili (a cui si aggiunge la carta del menù), io opto per la più nutriente: un bagel diviso a metà e ricoperto in parte da formaggio spalmabile, salmone affumicato e aneto e in parte da pomodori freschi, due uova in camicia e salsa tartara, il tutto accompagnato da un insalatina con pomodorini, olive e feta.
Terminata la colazione, rotoliamo verso nuove mete.
Per muoversi in taxi a Barcellona ti consiglio l’app MyTaxi, con la quale puoi prenotare un passaggio per la tua destinazione, conoscendo in anticipo il prezzo della corsa, la targa e l’autista. Mette in contatto solamente con auto registrate e ufficiali, che in pochi minuti ti prelevano per portarti alla meta.
Scoprire Barcellona in risciò, con due guide italiane d’eccezione
Torniamo, sempre in taxi, nella zona più antica della città e qui troviamo due ragazzi romani, Daniele e Ilaria, che a Barcellona vivono e svolgono un lavoro sui generis: guide turistiche, sì, ma mentre raccontano di arte e cultura si tengono in forma portando i turisti a spasso su un risciò.
Grazie a loro scopriamo il Parc Ciutadella, perfetto per grandi e piccini, dove trovano spazio un laghetto navigabile su barchette a nolo, uno zoo, una meravigliosa fontana e tanto altro ancora; qui non ci sono classiche aiuole, tutto il verde è vivibile al 100% per giocare e rilassarsi.
Un altra chicca che ci svelano, poco nota ai più, è Il Bacio: tante fotografie compongono l’immagine di due bocche, quattro labbra che si uniscono in un bacio sensuale in un inno alla libertà.
Proseguiamo attraverso strade, storia e monumenti fino alla Sagrada Familia, dove salutiamo i nostri ciceroni e riprendiamo a visitare oziosamente per conto nostro.
Ci teniamo impegnate lungo Paseig de Gracia fino alle sette, tra una capatina da Zara (costa meno qui!) e una sangria, ora in cui abbiamo prenotato l’ingresso al Parc Guell: un angolo di pace di cui avrete sicuramente sentito parlare, se non altro perché progettato da niente-popò-di-meno che Gaudì – un po’ una costante, qui a Barcellona.
Lo visitiamo in poco tempo a dire il vero, senz’altro complice la stanchezza che ci attanaglia. Cena veloce al fast food, e finalmente a casa. Qui ci concediamo un pisolino fino a mezzanotte: la discoteca in cui vogliamo concludere quest’addio al nubilato apre all’una. D’altronde, si sa, in Spagna le noche es loca e gli orari son tutti traslati in avanti.
Al RazzMatazz di Barcellona: consigli per una noche loca per l’addio al nubilato
Al di là delle solite raccomandazioni sulla borsa a cui fare attenzione, anche dentro al locale, il gentile tassista che ci accompagna ci fa i complimenti per la scelta della discoteca, il RazzMatazz, poco turistica e frequentata per lo più dai ragazzi del posto.
Non è tutta farina del nostro sacco, a dire il vero: a consigliarcela sono stati questo pomeriggio i nostri speciali ciceroni.
Il locale è molto grande, 5 sale disposte su tre piani diversi, e l’assortimento musicale accontenta tutti i gusti: si va dall’elettronica al raggaeton. Il prezzo dell’ingresso è più che onesto: grazie al coupon che abbiamo trovato online (cercatene sempre prima di andarci!) paghiamo 11 € con una birra o 14 con un cocktail o due birre.
La serata termina alle sei ma noi, per varie vicissitudini, dobbiamo nostro malgrado andare via un po’ prima: è un vero peccato – chi non ama i pezzi svuota-pista?! Ma gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo per pepare la routine.
Andare a letto senza mangiare, dopo la discoteca, è un sacrilegio di cui non vogliamo macchiarci; ci arrabattiamo con quel che troviamo (dello strano pane gommoso, pizza puzzolente e altre corbellerie) fino a che, esauste, dormiamo il sonno dei giusti per poche, pochissime ore.
La domenica: hasta luego Barcelona, l’addio al nubilato volge al termine
Il giorno della partenza, si sa, è sempre intriso di una dolce amara malinconia. Il nostro volo è in leggero ritardo, il che ci concede il tempo di una pigra passeggiata davanti al porto subito dopo colazione.
In aeroporto pranziamo con una costosissima insalata (nel terminal 2 del Prat c’è un solo stand in cui è possibile comprare del cibo, e se le leggi dell’economia non mi ingannano i monopoli raramente stanno dalla nostra parte), e decolliamo verso la nostra uggiosa Brianza. Aver scelto un volo di rientro nel pomeriggio è stata una mossa vincente, che ci ha permesso di vivere con calma la mattinata senza incorrere nella ricorrente noia da ‘devo aspettare il volo ma non so che cosa fare con la valigia al seguito e la testa da un’altra parte’, facendoci raggiungere il letto in un tempo ragionevole per la sveglia, di nuovo inclemente, del lunedì mattina.
In molti casi puoi tenerti aggiornato su ritardi e informazioni dei voli grazie alle app delle compagnie aeree, come quella di Easyjet o Ryanair.